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THE WALKING DEAD – Season 3

Written by Ivano Triggiani

Il gruppo, ormai decimato, è di nuovo alla ricerca di un luogo sicuro. Durante una perlustrazione Rick e Daryl si imbattono in una prigione che sembra davvero essere il luogo adatto per trovare un po’ di tregua. Andrea, dispersa durante l’ultimo attacco degli zombie, è stata salvata da una donna che si è presa cura di lei …

La prima stagione, molto fedele alla omonima graphic novel, era molto legata alla narrazione delle origini del fenomeno che ha causato la trasformazione del pianeta in un inferno deambulante, per quanto poco originale e molto legata agli standard del genere (Romero su tutti). La seconda stagione aveva, al contrario, cercato di sviluppare tutto quello che l’ampio respiro di una serie tv poteva offrire, al contrario di un singolo film: le molte domande legate all’inviluppo di una civiltà che sembra andare verso la distruzione, il degrado che riporta la vita umana indietro di secoli, iniziavano a trovare brillanti soluzioni nella trama.

Purtroppo, però, gli autori hanno dovuto fare i conti con lo status attuale delle mode, volgendo lo sguardo, questo ci sembra, alle altre produzioni. Le soluzioni offerte dalla terza stagione, infatti, ci riportano quasi verso Lost, quando una piccola società era spaccata in due, guidata da individui ambigui e manipolatori. La lotta per la sopravvivenza passa ora dall’unione degli uomini contro gli zombie ad una vera guerra tra bande, quando il gruppo a cui siamo affezionati si trova a fronteggiare il Governatore, una figura che voleva essere molto più affascinante di quello che ne è venuto fuori. Di fatto la sensazione perenne di deja-vù di The Walking Dead si sta consolidando in pieno, e, mentre la narrazione prende una piega sgradevole, è lecito domandarsi quanto ancora una trama così potrà sostenere altri episodi.

La serie, tuttavia, riesce ad arrancare: dopotutto gli zombie sono sempre gli zombie. Però, a parte i malati di horror (quali siamo quasi tutti nella nostra redazione) immaginiamo le difficoltà di uno spettatore standard a seguire una trama che inizia a traballare, mentre i personaggi sfioriscono: Andrea è sempre più idiota, Rick comincia a vaneggiare e Carl, nelle vesti del piccolo duro col cappello del padre incarnito, è completamente ridicolo. Gradevoli alcuni ritorni più o meno inaspettati, ma non bastano.

VOTO: 5/10

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