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HOMELAND – Season 1

Written by Ivano Triggiani

Dopo 8 anni di prigionia viene ritrovato Brody, un marine disperso durante una missione di pace, ormai ritenuto morto. La CIA sospetta che, in realtà, Brody sia al servizio di Al-Quaeda e che la prigionia sia stata una messinscena …

La serie 24 aveva magistralmente anticipato molti dei cambiamenti mondiali (il primo presidente di colore, gli attacchi terroristici che avrebbero destato gli Stati Uniti), sdoganando il tema del terrorismo sui piccoli schermi. Homeland, basandosi sulla serie israeliana Hatufim, utilizzando i medesimi temi, cerca di comportarsi in modo più professionale: non un agente sparatutto e giustizialista, ma un dramma psicologico sugli orrori e le contraddizioni della guerra e delle missioni di ‘pace’. La serie, grazie alle sue ambizioni intellettuali, ha ricevuto diverse onoreficenze come la candidatura al Golden Globe, ma il meccanismo con il quale vengano assegnati questi premi ci è del tutto sconosciuto.

Questa serie, infatti, è uno dei peggiori prodotti televisivi mai visti fino ad ora. Una isterica agente della CIA, irritante e sgradevole, ha dei banali sospetti su un soldato che è sposato con una donna apparentemente ambita da tutto il plotone. Però l’infelice scelta dell’attrice fa sì che costei sia stata la regina dei Visitatori nella serie V e, quindi, è impossibile non immaginarla come una lucertolona travestita, mentre si avvinghia alle sue prede. Ma tutto questo non basta: i retroscena relativi all’organizzazione terroristica sono ridicoli come mai ci si era sognati di rappresentare: Abu Nazir è lo spauracchio del terrorismo più classico, una mistica figura al di là del bene e del male, spietato e umano al tempo stesso, che organizza piani strampalati (mai chiariti) e che mette un prigioniero di guerra torturato e umiliato ad insegnare amabilmente inglese a suo figlio.

Che noi occidentali non avessimo capito niente del terrorismo di matrice religiosa non c’erano dubbi, ma a tutto c’è un limite. La storia non prende mai posizione, ma più che per regalare allo spettatore uno sguardo neutrale sulla situazione geopolitica internazionale, sorge il sospetto che il vero motivo sia l’assoluta mancanza di idee da parte degli autori. Non si capisce bene dove Homeland voglia andare a parare e, in linea di massima, nella prima stagione, più che non vedere nulla di nuovo, semplicemente non si vede nulla: le indagini non portano a risultati e quasi nulla fanno i terroristi, qualunque cosa abbiano in mente. Se anni fa si accusavano gli sceneggiatori di Lost di far procedere gli eventi a casaccio, per creare pathos, qui possiamo dire che non corriamo rischi, perché non succede niente.

Rimpiangiamo i bei tempi del già citato 24 in cui in un’ora (reale) di orologio erano capaci di far morire un Presidente degli Stati Uniti e trasportare una bomba atomica nel deserto lasciandola deflagrare, solo per trarre in inganno il nemico sui veri obiettivi. Oltre i premi, la serie ha raccolto giudizi esaltanti dai migliori critici mondiali: pare che le metacritiche riportino valori tra il 91 e il 100. Ci permettiamo di dissociarci, ritenendola in assoluto la peggior serie mai vista nell’ultima decade. Avviso: se proverete a guardarla sperando almeno in un finale decoroso, scordatevelo.

VOTO: 1.5/10

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