Through the Black Hole in radio su RADIOSHOUT!
Oggi, sabato 21 Dicembre, su www.radioshout.it, sarò la voce di Through the Black Hole in un’intervista fatta da Stefano Cavalli durante il contenitore Profiling JOHN DOES. In diretta dalle 16 alle 18!
Oggi, sabato 21 Dicembre, su www.radioshout.it, sarò la voce di Through the Black Hole in un’intervista fatta da Stefano Cavalli durante il contenitore Profiling JOHN DOES. In diretta dalle 16 alle 18!
Cosa possiamo trovare dentro una stanza chiusa a chiave, zeppa di conigli, con sbarre alle finestre? Alida e Luca vivono in una stanza sporca, così in contrasto con il resto della casa. Alida e Luca hanno un segreto, chiuso dietro una porta. Sono licantropi e, nelle notti di luna piena quando la loro trasformazione è in atto, si chiudono proprio in quella stanza … e gli unici a rimetterci la pelle sono quei poveri conigli. Una spaventosa, collaudata routine, unisce i coniugi romani, ma Luca ha un segreto in più … un’amante.
Chris e Tina. Una coppia da poco formata, entrambi in fuga. Lui da un licenziamento, in cerca di trovare sfogo all’opprimente routine, lei dalla madre, continuamente preda di dolori e malanni vari che tessono una tela di ragno intorno alla figlia. Chris e Tina partono con le Midlands all’orizzonte, un sereno viaggio di coppia che li porterà così distanti dalle loro vite da spingerne all’esterno il lato oscuro del proprio carattere.
Ultimo tra i figli di quella cupa follia horror che ha invaso felicemente tutti gli anni ’80, Brain Damage rivela tutto l’acido malato che il genio di Frank Henenlotter cerca di iniettare sul pubblico attraverso una pellicola che appare quasi fatta in casa, tra poche location di cui molte ottenute tra interni domestici e cortili maleodoranti.
Una tempesta di sabbia la cui imponenza si tramanda da secoli, un gruppo di eunuchi che tentano di imporsi in Cina con metodi più o meno leciti e un manipolo di guerrieri votati alla libertà del popolo. Vite che si scontrano leggeri come l’aria, possenti come un dragone.
I siberiani sono una comunità insediata nella zolla di terra chiamata Fiume Basso, un nugolo di criminali dalla rigida morale: nessuna pietà verso i potenti e la polizia, totale abnegazione verso la propria terra, la propria gente, il proprio sangue. Kolima e Gagarin sono amici sin dall’infanzia, educati sotto l’egida del nonno Kuzja, una delle colonne portanti (in negativo quanto in positivo) della comunità.
Kitai (Jaden Smith) è un ragazzino, destabilizzato dalla morte della sorella per mano dei letali Ursas, esseri ciechi utilizzati dagli alieni per eliminare l’umanità, già insediatasi presso il pianeta Nova Prime a causa di eventi cataclismatici che hanno devastato la Terra. Il ragazzino tenta di trovare nell’emulazione delle gesta del padre un modo per cancellare dalla memoria l’impotenza di fronte alla morte.
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Un pullman ricolmo di giovani in corsa per raggiungere una gara di motocross decide imprudentemente di allontanarsi dalla strada per attraversare il deserto, finendo presto senza benzina e in mezzo ad una valle teatro anni prima di esperimenti nucleari.
L’Opera di Parigi è associata a suoni, luci e colori caldi tipici delle rappresentazioni che ne accendono le serate. Nessuno immagina gli anfratti, i cunicoli, le zone d’ombra dismesse che stanno sotto il palco. In questi luoghi si nasconde Erik, un uomo il cui viso (sfigurato) è coperto da una maschera bianca.
Anno che vai (o meglio che passa), Poll che trovi. Incredibile, ma al contempo significativo, il tasso di headbanging necessario per strappar via dal cranio i migliori prodotti visti/letti/ascoltati/subiti/goduti durante il corso dell’anno. Se non in sporadici casi personali (vedi il disco degli Shade Empire che frulla nel lettore cd della macchina ininterrottamente da mesi), è stato semplicissimo rimembrare alcuni titoli, difficilissimo far mente locale su altri, ma alla fine … ce l’abbiamo fatta, per cui via di Poll!