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DOMIZIANO CRISTOPHARO – Intervista

Written by Giulio De Gaetano

A pochi giorni di distanza dall’anteprima di The Museum of the Wonders, incontriamo il regista Domiziano Cristopharo - e vari nomi che ruotano intorno al film (Roberta Gemma, Elda Alvigini, Nancy De Lucia e Daniel Baldock) -, già al lavoro sulla pre-produzione (inizio riprese: Maggio) della sua terza opera cinematografica: BLOODY SIN. Sceneggiato da Cristopharo e Filippo Santaniello, il teatro dell’assurdo sta per aprire nuovamente i battenti, entrate voi che osservate con cipiglio le nudità che svolazzano sotto arazzi di tela, voi che nascondete gli occhi con le mani rugose quando la lama trafigge, voi che con ferocia scrutate un mondo tanto lontano quanto vicino. [Intervista curata da Giulio De Gaetano e Luca Ruocco]

Il progetto Bloody Sin nasce dal ritrovamento di alcune tavole, mai consegnate all’editore, di un fumetto porno-horror anni ’70. Raccontaci di queste tavole: dove sono state ritrovate e di che fumetto si tratta?
Domiziano Cristopharo (DC): Le tavole sono state ritrovate su un armadio, sotto una spessa coltre di polvere, dal figlio dell’autore Stanley Baldock [nonché nipote dello “storico” disegnatore Dino Leonetti]. Si tratta di alcuni studi che collezionano una serie di “estremismi” concettuali e visivi tanto cari ai liberi e [non solo per me] rimpianti anni ’70, dove incesto, torture, satanismo, nazismo, sesso … la fan da padrone!

Si parla già di un possibile interessamento da parte della redazione del fumetto horror-erotico “Oltretomba”, ancora pubblicato in Svezia, Francia e Giappone. In che modo “Oltretomba” potrebbe aiutarti nel tuo lavoro per il film?
DC: Sebbene si tratti attualmente solo di un’informale “discussione in merito”, Oltretomba, già fornendo il marchio originale e la stampa di un albo speciale da collezione, potrebbe contribuire a creare una sorta di “pionieristica” riscoperta del genere. Oggi va di moda rifarsi a modelli di film esteri col risultato di sembrare solo ridicoli. All’estero si aspettano il ritorno dell’horror italiano, venerano Fulci e Bava … non gli serve la brutta copia di Saw.

Hai dichiarato che in confronto a Bloody Sin, la sequenza più estrema del tuo primo film House of the flesh mannequins, che già aveva fatto molto parlare di sé, sembrerà un film Disney. Cosa dobbiamo aspettarci?

DC: Vedi, non è tanto il sangue ma come lo presenti. A volte ne basta una sola goccia, può avere più effetto di un fiume! Se ci pensi in House of the flesh mannequins muoiono a malapena tre o quattro persone e non c’è molto sangue. Se vedi un Venerdì 13 qualunque, invece, effettacci e morti fantasiose si sprecano, ma quello che disturba davvero è il fatto stesso di “osare”. Io non invento nulla, io ripropongo quello che MAESTRI come Fulci, Deodato o D’Amato hanno già mostrato! Il problema è che non mi importa cosa pensa la gente di me: se pensa che io sia matto e malato mi fa piacere. Vuol dire che ho fatto centro. Ma rispondo sempre con la storica frase “Io l’ho fatto per fare un film … e tu perché l’hai guardato?“.

Come già per House of the flesh Mannequins, anche in Bloody Sin torni ad omaggiare il cinema horror italiano, in prima linea al cinema di Lucio Fulci. Parlaci del tuo amore per il cinema di genere, e per Fulci.
DC: Fulci è un Maestro. Bava è un Maestro. Fulci conosceva il cinema d’autore, e si vede. Mi fanno ridere quelli che oggi cercano di stupire con effettacci e movimenti mirabolanti di macchina, ma poi non raccontano nulla. Io se non racconto nulla alla fine cerco almeno di intrattenere l’occhio e gli altri sensi “impegnati”. Parliamoci chiaro: faccio film con 2 soldi … ma se non mi rendo almeno interessante che li faccio a fare? Come potrei competere con i colossi della distribuzione?

La rinascita dell’horror-weird vedrà, in controtendenza, un ritorno al passato (tratteggiato da maestri come Bava o Fulci) oppure una sperimentazione visiva (come le recenti opere di Laugier o Snyder)?
DC: Perchè non entrambi? L’importante è proporre con novità senza copiare sterilmente… non mi sento di esser tornato al passato con i primi 2 film, ma di averlo anzi omaggiato e saccheggiato con “furbizia”; se poi per modernità si intendono le “nostrane” copie di SAW e NON APRITE QUELLA PORTA allora… si, preferisco copiare il passato!

Ti consideri un “regista di genere”?

DC: No, mi considero un regista di “razza”… solo che non so che razza di regista sono!

Anche se sei ancora alla ricerca di finanziamenti, hai già reso noti i nomi di alcuni degli attori che lavoreranno in Bloody Sin. Parlaci del tuo cast, e dei personaggi che interpreteranno.
DC: Come in The Museum of Wonders, affiancherò nomi nuovissimi a un cast conosciuto. Io cerco il cast per ricoprire il ruolo giusto. Mi fermo sulle facce … e quando hai la faccia giusta hai metà del film in mano! Non lavoro mai con amici, anzi, mi son fatto molti nemici dopo ogni film. Ma il fatto è questo: collaboro con chi è giusto per il mio film, non per divertirmi in compagnia. Ci son le cene fuori per quello. Ma chi merita … ovvio lo voglio con me ogni volta che posso! Nel cast ri-troviamo – dopo The Museum of Wonders - Elda Alvigini nel ruolo di una vecchia cieca con tendenze filonaziste; Nancy de Lucia (che è anche autrice della sceneggiatura assieme ad A. Lanza), Dallas Walker, Daniel Baldock, Francesco Venditti nel ruolo di un fotografo e Arian Levanael. Devo dire che ogni personaggio non farà un solo “ruolo” ma … non dico di piu! Torno a collaborare con Roberta Gemma e stavolta senza sterili polemiche. Sono un regista e scelgo gli attori che voglio. Se abbiamo avuto Cicciolina in parlamento io posso fare un film horror con Roberta.

Noto che ci sono alcuni attori che ritornano nei cast dei tuoi tre film. Casualità o sodalizi artistici?
DC: Casuali sodalizi artistici.

Bloody Sin: sesso, fiumi di sangue ed effetti speciali made in USA, come una volta. Sai già chi curerà gli effetti del tuo film?

DC: Li curerà quella splendida persona che è Michael del Rossa della MUTIVISION FX di Los Angeles. La sua biografia è infinita. Come la sua fantasia e talento. E poi lavora come amo io: con proposte e creatività risolutiva, non con divismo che crea “intoppi”.

Erotismo, gotico, fetish e violenza: un cabaret tinto di rosso dove lasciare i vostri corpi nudi e violabili e la vostra mente annientata dalla fame voyeuristica dello spettatore smaliziato; quanto oseranno gli attori?
Roberta Gemma (RG): Beh, come Roberta Gemma la mia carriera risponde da se ad una domanda come questa. Ho sempre offerto tanto e con il mio stile. In questo film però Domiziano mi da la possibilità di offrire molto di piu … di piu ancora … un lato dell’eros che l’hard non sempre mi consente di mostrare e poi … ampliare la mia veste di attrice!

DC: Al di la del fetish – che è un argomento che non ho mai trovato interessante – non mi risparmierò dall’offrire tutto quello che temi come il gotico e l’erotico, possono generare e de-generare! Stavolta chi sale nella barca lo farà con regole ferree: niente scandali o ripensamenti, del resto non mi interessa avere un cast noto.

Elda Alvigini (EA): In realtà è proprio il mio essere distante da tutto ciò che mi attira. Quello che mi affascina è come Domiziano (attraverso questo linguaggio fatto di codici ben precisi), come ogni film di genere richiede, sappia raccontare l’animo umano e, come questo, in tanto “orrore” a volte sia più poetico e profondo di quanto, la stessa attualità e cultura dominante vogliano farci credere. Farò quello che Domiziano mi chiederà … mi lascerò totalmente andare nelle sue mani.

Conoscete i comics a cui vi ispirerete e, quindi, sapete già a cosa andare incontro oppure vi metterete nelle mani dello sceneggiatore/regista?
RG: come sempre, collaborare con Domiziano è un fidarsi ed “affidarsi”. Conosciamo il progetto ma come nel precedente House of the Flesh Mannequins, tutto accade in maggior parte sul set partendo dalla sceneggiatura come un “canovaccio” … lui lascia molto spazio all’attore e all’improvvisazione, quindi anche stavolta sarà una piacevole sorpresa il risultato finale. Per Bloody Sin però, a quanto ho capito, ogni attore ha solo la sua parte e non sapremo fino alla fine del film cosa stiamo davvero facendo. Da quel che ho letto e che mi riguarda son fortunata ad aver avuto questa parte che è quella che fa una fine meno peggiore delle altre. Credo sia un progetto davvero estremo e ricco di citazioni all’arte visiva, non vedo l’ora!

Come pensate di riproporre sullo schermo l’erotismo macabro (spesso tendente all’hard) che caratterizzava il grottesco mondo di comics come Jacula, Oltretomba o Sukia?
Nancy De Lucia (co-autrice del soggetto): Esaltando qualunque particolare, dalla scenografia, ai costumi, alla fotografia che sarà molto ricercata. Anche la scelta degli attori è stata particolarmente accurata, poichè dovranno cimentarsi in situazioni molto poco ordinarie. Il nudo e il sesso non saranno un optional, ma un anello fondamentale della catena che abbiamo creato. Scrivendo Bloody Sin, l’unica regola che avevamo io e Domiziano era NON imporci dei limiti, nè stilistici e tanto meno morali. Ispirarci al passato per creare qualcosa di nuovo e, sicuramente, sconcertante!

Una leggenda che torna in auge dopo oltre trent’anni: OLTRETOMBA. Cosa ne pensate di quella decadenza societaria degli anni ’70 che ha portato alcuni sceneggiatori/disegnatori ad affrescare un sottomondo weird di tale dimensione? Trovate qualche parallelo con il mondo attuale?
Daniel Baldock: Oltretomba nasce dopo il ’68 quindi è una rivista figlia della rivoluzione ed emancipazione delle donne. I creatori di questo famosissimo fumetto non hanno fatto altro che osservare il periodo storico e disegnare una creatura bellissima in assoluto controllo delle sue emozioni e della sua vita sessuale. Penso che fu questo uno dei segreti che gli diede successo, perché incarnava quello che segretamente l’uomo di allora desiderava: una creatura libera da ogni preconcetto sessuale e parallelamente emancipata. Se si esclude il fatto che Oltretomba era una sorta di Zombie (Infatti era deceduta qualche anno prima nella storia del fumetto), possiamo dire che ella era una femminista d.o.c.!

Cosa dobbiamo aspettarci e quando potremo iniziare a sbavare dietro manifesti osceni dove le splendide protagoniste troneggiano come una dominatrix di fronte allo schiavetto con la lingua che scorre lungo lo stivale?
DC: uhm, no, non ci sarà nulla di tutto ciò! Niente schiavi niente donne in pelle vestite. Si parla di inquisizione, fantasmi nazisti, gente senza scrupoli dei giorni nostri, madri incestuose, femminismo … stregoneria e fantasmi vendicativi …

Di che budget avrai bisogno per realizzare Bloody Sin? E che ritorno potrebbero aspettarsi i possibili sponsor e produttori?
DC: Beh, sto puntando molto all’estero … ma non escludo nulla. Se pensiamo ai nomi che ho nel cast, credo che le risposte potrebbero darsele da soli dei veri business men. Dicono che l’horror non vende ma io dico che basta vedere la programmazione dei cinema per capire che è solo una bufala ed un preconcetto. Qui stiamo ancora con “l’amore” e “i baci” a far pensare sinonimo di successo. E non parliamo di cinepanettoni: se un film horror italiano avesse la stessa spinta pubblicitaria ed economica che ha un film di “natale”, avrebbe un successo senza pari.

Posted in Cinema and Interviste by Giulio De Gaetano on dicembre 9th, 2011 at %H:%M.

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