BUSSANO ALLA PORTA – M. Night Shyamalan
Bussano alla porta è un film di M. Night Shyamalan che non si distingue troppo dai suoi lavori precedenti per determinati aspetti. La trama ruota attorno a una famiglia composta da Eric e Andrew e la loro figlia adottiva Wen, che trascorrono una vacanza in una baita isolata. La tranquillità della vacanza viene bruscamente interrotta quando quattro estranei, guidati da un uomo di nome Leonard, fanno irruzione nella loro casa.
Leonard, un omone che tutto ispira fuorché immagini sacre, spiega loro che l’apocalisse è imminente e che per prevenirla, devono sacrificare uno dei membri della famiglia. A loro scelta…
Invece di puntare tutto su rivelazioni scioccanti, M. Night Shyamalan costruisce gradualmente la tensione attraverso un intreccio psicologico complesso e una narrazione serrata. Le dinamiche tra i membri della famiglia e gli invasori si pongono come fulcro della narrazione. Una narrazione ritmata, ben orchestrata che, complice un adeguato montaggio, non presenta mai momenti di noia.
Gli attori svolgono il loro compito in modo convincente, specialmente Dave Bautista nel ruolo di Leonard che riesce a sorprendere positivamente interpretando un personaggio molto diverso dai suoi ruoli abituali. Anche Kristen Cui, nei panni di Wen, offre una performance notevole che contribuisce a toccare le leve emotive degli spettatori. Nonostante i diversi punti di forza, Bussano alla porta ha anche i suoi difetti. La mancanza di approfondimento su alcuni aspetti del carattere dei protagonisti e un finale che può piacere o meno, sicuramente divisivo, non riesce a creare un’empatia palpabile che avrebbe dato ulteriore lustro al lavoro.
In conclusione, Bussano alla porta sebbene possa non soddisfare completamente le aspettative dei fan del regista, riesce comunque a creare tensione attraverso una narrazione psicologica ben costruita e un cast di attori convincenti.
Tag:BUSSANO ALLA PORTA - M. Night Shyamalan, BUSSANO ALLA PORTA RECENSIONE