DREAM OR NIGHTMARE? – Davide Pesca
Non sempre “la notte porta consiglio”. Una volta varcata la soglia del proprio mondo onirico, come letteratura e cinema horror insegnano, è facile rimanere vittima di una trappola pericolosa piazzata fra lenzuola e cuscino dal nostro stesso subconscio.
Ritorna al cortometraggio il prolifico Davide Pesca con una nuova breve storia nera di personalità smarrite, di vite reali drammaticamente macchiate da terrificanti infiltrazioni visionarie, di perdita delle certezze, così come già accadeva nel precedente Discesa per l’inferno.
Un uomo e una donna [Fabio Nobili e Martina Rossotti] stanno riposando nella loro stanza da letto. L’uomo sta avendo un sonno disturbato: l’acchiappasogni tribale appeso in cima alla testata del letto, da cui parte la storia subito dopo i titoli di testa, non sembra svolgere a pieno il suo dovere. Il protagonista si scambia un tenero abbraccio con la donna amata, che, d’un tratto, gli scompare fra le braccia. L’improvviso abbandono lo fa precipitare in un angosciante incubo: un coltello poggiato sul selciato non è che la sola chiave capace di far scattare la serratura della pesante porta dell’inconscio, dove il sognatore dovrà affrontare angoscianti e violente visioni, frutto delle proprie paure o di desideri inconfessabili e sopiti.
Dream or nightmare?, come spesso ci è capitato di notare per altri cortometraggi firmati da Pesca, punta molto su un’intuizione drammaturgica che prende corpo nel finale e per la quale lo svolgimento del corto, quasi 10’ in questo caso, serve unicamente come anticamera, per creare la giusta atmosfera e mettere in scena alcuni [più o meno] feroci omicidi. Il protagonista convince, anche grazie ad una fisionomia non comune ed al fatto che lo sviluppo della storia si basi molto sulla sua capacità mimica.
Nonostante Dream or nightmare? sia un corto no-budget per certi versi apprezzabile, si nota però la stasi di un autore che avrebbe ormai preparazione ed esperienza per tentare di più (soprattutto dal punto di vista narrativo), non per forza abbandonando il mondo del cortometraggio, ma cercando di arrivare a qualcosa di più drammaturgicamente costruito che possa essere ancor più rifinito dalle qualità tecniche e organizzative che Pesca dimostra di aver acquisito. Rimanendo per troppo tempo ancorati ad un livello da troppo tempo raggiunto, infatti, si rischia di continuare a sfornare titoli non importanti, validi quasi unicamente come buone dimostrazioni di capacità conservate al caldo, per tempi migliori.
VOTO: 5/10
Regia, sceneggiatura, montaggio, effetti speciali: Davide Pesca
Con: Fabio Nobili, Martina Rossotti
Produzione: Demented Gore Production
Italia, 2011