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RECTIFY – Season 2

Written by Giulio De Gaetano

La vita di Daniel Holden, rilasciato dalla prigione dopo 19 anni per omicidio, continua nella sua fase di adattamento a Paulie, piccola città della Georgia, tra odi, sguardi di comprensione, ammiccamenti e violenze fisiche. L’uomo continua a mostrare un carattere particolarmente insondabile, apparentemente lastricato da una gentilezza di fondo. Ma la popolazione di Paulie non cerca il ritorno di un suo “figlio” a casa, quanto una persona da additare e rinchiudere per l’omicidio di una minorenne.

Non era per nulla facile, ma con la seconda stagione di Rectify Ray McKinnon, creatore della serie, riesce a progredire e realizzare uno spaccato ancor più duro e commovente del primo. Paulie nella sua ristrettezza mentale, nei suoi timori da piccola cittadina dispersa nel nulla, sembra costretta a mantenere un ordine delle cose simmetrico e non può permettersi che chi vi dimora sia elemento di disturbo. Un ensamble tuttavia difficile da condannare o giudicare, così come la figura stessa di Daniel, ancora una volta splendidamente interpretato da Aden Young.

Figure cupe, donne sorridenti, uomini persi nel loro girovagare intorno ad illusioni, crepe nello strato di apparenza e distorsione della realtà tramite ricordi fallaci, Rectify contiene un approfondimento psicologico unico, capace di scavare non solo nel carattere del protagonista, ma anche in quello di tutti i comprimari che divengono protagonisti nel loro piccolo guscio. In questa stagione scende leggermente dal pulpito Amantha Holden (Abigail Spencer), per veder crescere esponenzialmente e dolorosamente Janet Talbot (J. Smith-Cameron), oltre alla costruzione del carattere di Ted Talbot Sr. (Bruce McKinnon) e alla conferma ed approfondimento dei timori di Ted Talbot Jr. (Clayne Crawford), un uomo che dal suo punto di vista subisce una sorta di home-invasion.

Non abbiate timore di accostarvi alle atmosfere lente e desolanti di questa seconda stagione di Rectify, un dolce accompagnamento musicale vi trascinerà verso i meandri di una delle migliori serie di questi anni. Cult.

RANK: 9/10

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