Through the Black Hole » LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT – Gabriele Mainetti

LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT – Gabriele Mainetti

Written by Paolo Corridore
RANK: 8/10

Lo chiamavano Jeeg Robot

Quante volte vi sarete detti che i film sui super eroi in Italia non si possono fare, che il genere è morto e che noi ci meritiamo il festival di Sanremo e Miss Italia? L’utente italiano può dormire sonni tranquilli cullato dalla triste certezza che, mentre in Inghilterra avviene la reunion dei Black Sabbath, in Italia assistiamo a quella dei Pooh.

Detto questo, è altrettanto sacrosanto che se mai si prova a cambiare rotta, sarà difficile far prendere sul serio determinati progetti e mai si troverà la liquidità necessaria a finanziare pellicole differenti dalle solite pappette pre-confezionate, addirittura richiamanti il mondo super-eroistico. Pallido tentativo è stato il recente Il ragazzo invisibile, costato 9 milioni di euro, purtroppo mal riuscita copia dei blockbuster d’oltreoceano, priva alla base dello stesso sfoggio di muscoli e del retroterra culturale. Non dimentichiamo la tecnica, inutile dire che per preparare film di questo genere, che siano di super-eroi o fantascienza, occorre una preparazione a livello tecnico che nel nostro paese latita.

Ormai il mondo degli effetti speciali è sfuggito dalle competenze presenti in un solo reparto, non a caso sono sorte una miriade di società specializzate in un preciso ambito, composte da diversi professionisti: effetti legati al make-up, artificieri, marionettisti, esperti in computer grafica. Guardiamoci allo specchio, siamo in Italia, siamo italiani e non disponiamo ancora di tali mezzi, quello su cui possiamo puntare è un’ottima sceneggiatura, personaggi dalla psicologia d’alto spessore, una regia raffinata capace di suggestionare lo spettatore, portandolo in un mondo fantastico senza che questo venga rappresentato visivamente, ma suggerito nella narrazione. Non dimentichiamo come ultimo elemento, un cast capace di reggere il confronto con quelli d’oltreoceano.

Lo chiamavano Jeeg Robot

Lo chiamavano Jeeg Robot condensa queste caratteristiche positive e, nonostante le innumerevoli difficoltà affrontate essendo un film praticamente auto-prodotto, riesce a convincere anche i palati meno abituati alle tematiche affrontate nei film dei super eroi. Gabriele Mainetti al timone di questo lungometraggio si è fatto conoscere ai più grazie al cortometraggio apparso sul web dal titolo Basette, dove ricolloca in una Roma paradossale il Lupin III di Monkey Punch.

La Roma da lui rappresentata può effettivamente assurgere al ruolo di capitale “universale”, emblema della metropoli degradata, che raccoglie tutti i topos delle varie città che si sono succedute nel panorama fumettistico, divenendo una nuova Gotham city o Metropolis. In questo scenario, tra bellezza e degrado, si muove il non-eroe Lorenzo Ceccotti (Claudio Santamaria), personaggio di dubbio gusto che sguazza tutto il giorno tra film porno e budini alla vaniglia, che vive a Tor Bella Monaca (ma potrebbe essere benissimo Scampia o Harlem), campando di espedienti.

Per sfuggire alla cattura da parte della polizia si butta nel Tevere e, grazie al contatto con dei liquami tossici nascosti all’interno di alcuni barili, acquisisce dei super poteri. Da un grande potere derivano grosse responsabilità, recitava un saggio ma Ceccotti se ne guarda bene dall’assumersi le sue e decide di utilizzare quelle capacità per il proprio tornaconto personale, infrangendo la legge. Nel farlo pesta i piedi alla mala locale rappresentata dal personaggio de Lo zingaro (Luca Marinelli), personaggio frustrato, desideroso di fama e notorietà dopo aver tentato di sfondare nel mondo del canto senza riuscirci e, di conseguenza, sviluppando un’insana invidia verso coloro che in qualche modo ce l’hanno fatta, sfogandosi con insensati atti di violenza.

La sceneggiatura scritta da Nicola Guaglianone e Roberto Marchionni presenta un universo super-eroistico attraverso una lente che lo deforma, senza perdere l’aggancio con le radici profondamente italiane. Questo diviene il vero grande traguardo de Lo chiamavano Jeeg Robot: riuscire a rappresentare una storia di fantasia che non stona con la nostra identità, con la nostra cultura e le nostre tradizioni.

Interessante anche seguire l’evoluzione del personaggio di Ceccotti, dai momenti iniziali in cui non se ne frega totalmente dei problemi altrui, fin quando non incrocia Alessia (Ilenia Pastorelli) che ne risveglia la coscienza sopita sotto tonnellate di budino.

RANK: 8/10
Regista/Director: Gabriele Mainetti
Cast: Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli, Stefano Ambrogi, Maurizio Tesei
Italia 2016

Tag:, , , , , , , ,

Posted in Fantascienza and Top movie by Paolo Corridore on febbraio 27th, 2016 at %H:%M.

Add a comment

No Replies

Feel free to leave a reply using the form below!


Leave a Reply


Featuring Recent Posts WordPress Widget development by YD

By continuing to use the site or clicking "OK" you agree to the use of cookies. Click on "Info" for more information. Proseguendo la navigazione sul sito o cliccando su "OK", autorizzi l'uso dei cookie. Premi su "info" per ulteriori informazioni. Info

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "OK" below then you are consenting to this. Un cookie è un breve testo inviato al browser di chi sta navigando da un sito web visitato, e serve a conservare informazioni utili a migliorare l'esperienza utente di navigazione (preferenze geografiche, autenticazioni al sito visitato, stato della sessione, ... ). Ogni cookie è unico per il browser di chi sta navigando. Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione mentre, in caso di utilizzo di elementi grafici che permettono condivisione dei contenuti sui social network/servizi da terze parti (esempio: mappe), questi sono impostati dai webmaster di tali siti per cui afferiscono a loro diretta ed esclusiva responsabilità della stessa terza parte. Chi sta navigando, quindi, può consultare eventuali informazioni sui rispettivi siti internet. Per negare l'utilizzo dei cookie occorre vedere quale browser si sta utilizzando e cercare nella sezione "Aiuto / Help" del browser come disabilitarli. Di seguito un link esemplificativo per disabilitarli su Google Chrome (https://support.google.com/chrome/answer/95647?hl=it)

X

© THROUGH THE BLACK HOLE 2012