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I SAW THE DEVIL – Kim Jee-woon

Written by Melania Colagiorgio

Preludio alla violenza presentato sin dalla frase di lancio: “In una notte tutto ciò che amava gli è stato portato via. Ora deve fare i conti con il diavolo“. Premessa (e promessa) che il regista Kim Jee-woon ha mantenuto con Kyung-chul, vero e proprio animalesco mattatore.

Uccide le donne, le violenta, brutalizza e fa a pezzi. Il processo continua sino alla sua ultima vittima, la fidanzata incinta di Soon- hyun, agente speciale del National Intelligence Service, che, alla vista della testa della donna, giura di vendetta.

Grazie al suo lavoro l’uomo riesce a rintracciare l’assassino, un misogino serial killer che attira le ragazze apparentemente più ingenue, pulcini spauriti che precipitano nelle grinfie di un mostro. Ma per l’assassino i giochi son finiti. Con l’inganno Soon Hyun riesce a far ingoiare al killer un gps e comincia per Kyung-chul la caccia in cui si ritrova preda. In procinto di trastullarsi con la sua ultima vittima, Kyung-chul viene interrotto da colui che diventerà suo persecutore che prima lo massacra di botte, poi lo lascia andare.

Comincia così un infinito tira e molla da cui il killer ne esce sbeffeggiato e sempre più malconcio, sino ad arrivare a invocare la morte … reiterata fino all’esasperazione. Due uomini a confronto, l’uno mosso dalla sua natura, l’altro dalla vendetta; entrambi separati dal mondo, pronti a tutto per raggiungere il rispettivo scopo.

I saw the Devil è un film tecnicamente ben realizzato, arricchito da effetti speciali e make-up molto curati, infatti è rapidamente diventato un film popolare tra gli orrorofili proprio per l’alto tasso di brutalità, esplosa in una spirale di matta bestialità. In due ore e venti di pellicola, infatti, sono molteplici le scene che colpiscono per violenza, ma proprio questo aspetto rinforza l’impressione che Kim Jee-woon abbia volontariamente giocato la carta della violenza per sopperire a una generica mediocrità.

I SAW THE DEVIL ha una sceneggiatura abbastanza povera, a stento capace di giustificare le azioni dei personaggi, caratterialmente poco sagomati; il soggetto è semplice e per nulla originale, nessun guizzo particolare né intriganti giochi psicologici. I due protagonisti si inseguono, si cacciano, spazzano via qualsiasi ostacolo, finché il killer non decide di capovolgere la situazione. Benché non manchi qualche sprazzo di humor nero, sono presenti elementi che lo fanno scadere totalmente nel ridicolo, allentando così la tensione.

Tirando le somme il sangue sprizza da tutte le parti, ma la pellicola risulta eccessivamente lungo e lento, con un patetico pianto finale che toglie quella minima ragion d’essere alla trama. Eccezionale invece l’interpretazione di Choi Min Sik che fa suo il personaggio di Kyung-chul, impregnandolo di efferato menefreghismo, unica vera attrattiva di I saw the Devil.

VOTO: 5/10

Diretto da: Kim Ji-woon
Cast: Lee Byung-hun, Choi Min-sik, Jeon Ho-jin, Oh San-Ha, Kim Yoon-seo, Jeon Gook-hwan
Corea, 2010 

 

Posted in Cinema and Film and Orientali by Melania Colagiorgio on novembre 2nd, 2011 at %H:%M.

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