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TO DIE FOR – “Wounds wide open”

Ad un anno di distanza da IV, i finlandesi To Die For mantengono invariata la loro formula di gothic rock dalle tinte oscillanti tra il metal ed il pop. Le influenze provengono dalla loro stessa terra natia, seguendo la scia tracciata da gruppi come HIM, in primis, e Sentenced per gli aspetti maggiormente suicide metal, affiancandosi anche alle sonorità dei Charon.

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Posted febbraio 13th, 2013.

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CARNIVOROUS VAGINA – “Strage cannibale”

Mutilazioni, cannibalismo, gore e violenza a go-go non possono che tramutarsi in devastazione sonora. Il pattern composto da ventitre tracce innesta subito la marcia più alta e si schianta come un caterpillar contro le orecchie dell’ascoltatore che, tra growls furibondi, urla straziate, batteria elettronica e chitarroni accordati in basse tonalità, porta avanti un brutal death metal dalla chiara matrice americana.

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Posted febbraio 7th, 2013.

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OBSCURITY – “Obscurity”

Gli Obscurity sono devoti ad un viking metal pienamente contaminato con un death (non tecnico) di stampo melodico, dall’effervescente componente adrenalinica che raramente dimentica sia i passaggi più orecchiabili (nel limite del genere) sia il pogo da sede live.

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Posted gennaio 31st, 2013.

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BERKOWITZ – “Sent to dominate”

One man band tedesca alla seconda prova dopo Five Thousand Years To Hate del 2011, che accoglie il chitarrista N.K. come aiuto al solito Robert “Unas” Zimmermann. Il mastermind tedesco procede su un assalto sonoro death/black in grado di massacrare il padiglione auricolare senza mai sfociare nel rumore fine a se stesso. E nel contesto non è un pro da sottovalutare.

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Posted gennaio 9th, 2013.

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MANDRAGORA SCREAM – “Madhouse”

Gli italiani gothic-dark metallers Mandragora Scream, fondati nel 1997 dalle menti di Morgan LacroixOleg Smirnoff (ex Vision Divine), si affacciano sulla scena con un terzo lavoro in studio, Madhouse, che evidenzia un processo evolutivo centrato sulla complessità e pomposità degli arrangiamenti, curati con gusto più raffinato, ricchi e magniloquenti, per costruire un’atmosfera romantica e gotica.

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Posted dicembre 19th, 2012.

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SECRET SPHERE – Portrait of a dying heart

Ricordo quando, dopo aver letto una recensione particolarmente esaltante di A time never come acquistai il cd per posizionarlo, dopo tanti e tanti ascolti, in cima ai dischi più “sentiti” (non ascoltati) di sempre. Era il 2001. A 2 anni di distanza il buon Scent of human desire non bissava il pathos del precedente, ma nemmeno si gettava in un recondito dimenticatoio come i successivi album.

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Posted dicembre 13th, 2012.

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SCAR SYMMETRY – “Holographic universe”

Dopo lo splendido Pitch Black Progress tornano gli Scar Symmetry, band che tutt’oggi non ha ancora riscosso il meritato successo. Il quintetto svedese deve essersi chiuso in studio deciso a voler ingranare un’altra marcia, cercando di inglobare ulteriori elementi al suo già robusto sound, fondato su architetture che spaziano dal thrash tecnico al death metal melodico, sino a sfiorare territori progressive.

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Posted novembre 14th, 2012.

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ENTWINE – “Fatal design”

Giunti al quinto album, i finlandesi Entwine compiono un passo indietro virando verso sonorità maggiormente accostabili a Time of despair del 2002 che a Dieversity del 2004. Si riaffacciano così gli stilemi gothic già precedentemente sperimentati dal gruppo, lasciando scivolare via il grosso della componente hard rock.

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Posted novembre 9th, 2012.

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MONSTROSITY – “Spiritual apocalypse”

Immenso. Non riesco ad estrapolare altro termine più efficace per descrivere la magniloquenza di questa fatica dei Monstrosity. Attivi da oltre 15 anni, irregolari nelle uscite ma costantemente capaci di siglare ottimi lavori sin dal seminale Imperial Doom imbastendo una corazzata di death un po’ brutal un po’ melodico (specialmente in questo caso), sempre tecnico e suonato con estrema perizia e gusto.

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Posted ottobre 18th, 2012.

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STAIND – “The Illusion of progress”

Tornano gli Staind dopo quel non proprio fondamentale album chiamato Chapter V. Chiariamo immediatamente che il versante grunge imbastardito da movenze rock e (alle volte) sorretto da echi new metal è totalmente scomparso: gli Staind del 2008 suonano alternative pop-rock dai molti risvolti commerciali. Il disco conta, infatti, molteplici ballad e brani privi di ogni cipiglio aggressivo.

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Posted ottobre 10th, 2012.

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