VAMPIRE HUNTER D – Toyoo Ashida

“Questa storia si svolge nel futuro. In un mondo avvolto nelle tenebre in cui si aggirano mutanti e demoni.” Il pianeta è invaso da mostri di ogni genere e i vampiri governano la notte. Sono nobili e ricchi e l’unico modo per sconfiggeril è assoldare un Cacciatore. Durante una notte oscura la giovane Doris, viene “baciata dal Conte” e per questo motivo il suo destino è quello di diventarne sposa.

Per evitare ciò la ragazza assolda D, un cacciatore di vampiri di poche parole, cupo e tenebroso, in sella ad un cavallo robotico. Nessuno è al corrente del segreto della ragazza, escluso il figlio del sindaco, Greco, che vorrebbe averla per sé. Si propone di aiutarla ma al rifiuto di lei, lui urla a tutti del morso ricevuto. I cittadini non vogliono più avere a che fare con la ragazza e il fratellino Dan e D la incoraggiano, mentre si scopre parte del passato del conte, un nobile vampiro che governa quelle terre già da molto tempo. Giunta la notte, la Contessa Limeka (figlia del Conte) e Rei Ginsei arrivano nella terra di Doris ed inizia il primo scontro. D si trova in iniziale difficoltà perché Rei è un mutante che distorce lo spazio, ma la natura da Dumpy (figlio di un nobile vampiro e di un umana) di D, rovescia le sorti, svelando le intenzioni di Limeka, scontenta dell’unione del padre con un’umana di così umili origini.

D si reca al castello del Conte, dove non avrà vita facile mentre Doris viene rapita. Dopo un susseguirsi di battaglie con demoni di ogni genere D riesce a salvare Doris, ma il solito Rei, sconfitto nuovamente al castello, è già pronto per un nuovo assalto, sfruttando la debolezza del piccolo Dan. Dopo una baraonda di inseguimenti e scontri (che vedono mani mozzate, sparatorie, oscurità imperante … ) si arriva al fatale scontro tra D e il conte, per una vigilia di sangue che vedrà calare alcuni sipari per innalzarne altri.

Vampire Hunter D è un classico degli anni ’80, caratterizzato da alcune descrizioni dei comportamenti dei vampiri associabili a quelle descritte nel famoso romanzo di Bram Stoker, una su tutte il fatto che i vampiri siano ricchi nobili di sangue blu attratti dalle giovani belle ragazze. L’atmosfera è chiaramente dark con un tocco gotico, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto esteriore del castello del Conte. Viceversa, all’interno si rivela più futuristico, per ricordare che in verità l’OAV è ambientato in un’epoca molto lontana.

Il protagonista, D, si rivela un eroe fuori dai soliti canoni: fa del bene pur essendo nato dal male. Non si vede mai completamente il viso e almeno una parte è sempre oscurata. Curiosi i diversi dialoghi con lo Spirito della mano, che funge da spirito guida, il quale lo fa riflettere sulla sua natura e sulla sua impossibilità di innamorarsi. Questo elemento delinea dei tratti di D veramente originali, specialmente considerando il periodo in cui il personaggio è stato inventato. L’impossibilità di amare (ma nel sottotesto nulla cela l’altrettanta bruciante impossibilità di desiderare) in quanto Dumpy, ne relega inesorabilmente la vita ai margini … lungo quei confini che ne smembrano a poco a poco l’umanità a favore di una trasformazioni in solitario cacciatore.

La colonna sonora si difende bene, con certe sonorità che riportano alla mente certe atmosfere del Nightmare di Wes Craven. Siamo molto lontani dal personaggio di Blade, creato in casa Marvel, fosse solo per la tipologia di ambientazione.