THE LAST JOURNEY – Federico Mauro
Un viaggio. In giro per strade e campagne, respirando serenamente la vita, i colori, le cose belle che ci sono sulla terra. Un ultimo viaggio, in solitudine circondato dal silenzio e dalla natura.
You are currently browsing the Cortometraggio category.
Un viaggio. In giro per strade e campagne, respirando serenamente la vita, i colori, le cose belle che ci sono sulla terra. Un ultimo viaggio, in solitudine circondato dal silenzio e dalla natura.
Foto di bambini, un’apparente atmosfera serena sembrano dipingere il ritratto di una felice famiglia. Tuttavia basta poco per scatenare la furia assassina, sragionata, gratuita e capace di infrangere il velo delle apparenze.
Una sorta di mostro-zombi esce dalla tomba, con urla di sofferenza si trascina sotto la pioggia fino ad approdare in una vecchia casa abbandonata. Un lume per farsi strada, un piede azzoppato da trascinare, ma raggiungere la meta finale si rivela fondamentale …
Il clochard Carlo, detto “lo zozzo”, assiste per caso all’omicidio di una donna durante una messa nera. Sfuggito agli assassini diabolici, il barbone si reca in questura per denunciare l’accaduto ma la polizia, capitanata dal vicecommissario Megretti, non prende affatto sul serio la faccenda. Il senzatetto decide, allora, di rivolgersi ad un detective privato, tale Teo Marchesi, detto “il laido”, senza riuscire neanche stavolta a smuovere l’attenzione delle forze dell’ordine. Mentre il poveruomo si barcamena di qua e di là con la speranza di mettere in moto le mani armate della legge, uno dei sicari della setta satanica gli è già alle calcagna, con l’intenzione di metterlo a tacere per sempre.
Un quadro, vecchie superstizioni e un viaggio allucinante. La rapida discesa nella follia di un povero sventurato. Un uomo ritrova in un magazzino di proprietà di un suo vecchio zio, uno strano quadro e dei fogli, dove è descritto un rituale che ha a che fare col dipinto … righe in grado di aprire ai demoni la porta dell’inferno.
Una donna corre disperatamente sul cemento che riverbera il sole come una surpeficie che rifiuta la luce e la vuole allontanare via da sè il più possibile. Si accovaccia a terra … mentre un fucile la punta e qualcuno poggia il dito sul grilletto.
Spighe di grano che ondeggiano sospinte da una leggera brezza e si piegano sotto l’impeto della corsa di un bambino. Una voce materna lo reclama, ma prima di voltarsi verso la fonte del suono il cielo azzurro vira verso il grigio, sprofondando nel buio della notte. Cadendo nel baratro celato nel simulacro di un uomo.
Un uomo si rivolge dritto al suo pubblico per raccontare, in modo trafelato, le vicende che lo instradarono verso la scoperta del “vero”. L’incontro con un personaggio messianico davvero sui generis in grado di cambiargli la vita sotto differenti e molteplici aspetti.
Un uomo decide di chiudere col mondo. Prima di farla finita registra una confessione- video in cui ci racconta di essere un assassino, freddo e accorto. Il modo in cui sceglie di farla finita è lungo e doloroso … e noi ne siamo partecipi e testimoni.
Un uomo attacca ferocemente altre due persone. Apparentemente in preda ad un raptus, morde la carne dei malcapitati fino a lacerarla, per poi scappare via impunito. E’ notte, ora in cui un cambio di turno porta due ragazzi ad attendere sino al mattino che tutto vada bene nell’azienda dove lavorano. Entrambi sanno cos’è successo per cui sono particolarmente vigili … ma comunque impotenti di fronte all’avanzata degli zombie.