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ALIENANTE 2011 – report

Written by Peach81

Alienante, rivista cult che dalla fine degli anni ’80 ad oggi, con i suoi 29 numeri di uscita, ha regalato agli appassionati di cinema horror e fantasy interessanti nozioni su cinema di genere. In occasione della sesta edizione di Alienante Film Festival abbiamo incontrato l’ideatore della rivista (Matteo Palmieri) e intervistato uno degli ospiti (Alex Visani).

Raccontaci com’è nata l’idea di creare una fanzine indipendente come Alienante, praticamente a zero-budget, in un periodo durante il quale l’horror era rigoglioso e in ottima salute.
Matteo Palmieri: Partiamo dal fatto che da sempre sono appassionato di cinema horror e fantasy. Detto questo, tieni conto che negli anni ’80 acquistavo riviste come Fangoria o Gorezone ma mi rendevo conto che nel nostro paese non c’era niente che potesse dare nozioni sul cinema di genere ai molti appassionati. Pertanto nel 1989 ho deciso di creare questa fanzine ultra-indipendente insieme a pochi collaboratori. Sin da subito abbiamo creduto fortemente nel progetto anche se all’inizio furono stampate pochissime copie in vendita e lanciate solamente in poche librerie milanesi. Pian piano l’interesse del pubblico è aumentato, facendo diventare la fanzine un piccolo fenomeno “cult”. Anche il nome Alienante ci sembrò un titolo azzeccatissimo, visto che trattava di un genere cinematografico che (metaforicamente parlando) “alienava” il pubblico. Nei decenni pur restando indipendenti, abbiamo fatto interviste a pilastri del genere horror, raggiungendo nomi che altre riviste molto più importanti non sono riuscite ad acchiappare.

Ci puoi fare qualche nome?
Matteo Palmieri: Tra i vari personaggi abbiamo avuto l’onore di intervistare posso citarti: Bruce Campbell, Clive Barker, Tobe Hooper, Wes Craven, Dario Argento e molti altri.

Alienante Film Festival, altro punto di riferimento per i vari appassionati ma, soprattutto, per i vari registi indipendenti (e “amatoriali”) che, grazie ad esso, hanno potuto proiettare le proprie opere in una chermesse di tutto rispetto con tanto di giuria di esperti, premi e riconoscimenti. Puoi raccontarci la genesi del festival?
Matteo Palmieri: Dopo qualche anno dalla nascita della fanzine c’è venuta l’idea di creare un festival dedicato ai cortometraggi horror indipendenti. Questo perché notammo che a Milano un festival del genere non era presente, quindi abbiamo pensato bene che era cosa buona colmare questa mancanza.

ore 16 e 30
Dopo 6 anni dalla precedente edizione, con molta attesa sta ufficialmente per cominciare il 6° Alienante Film Festival nella location del centro sociale “Casa Loca” a Milano in viale Sarca. Appena entrati ad attenderci c’e’ proprio l’ideatore dell’evento, Matteo Palimieri. con la simpaticissima moglie Manuela. La gente, seppur inizialmente non moltissima, è ansiosa di assistere alla proiezione del primo lungometraggio in scaletta: Morituris. Con leggero ritardo il pubblico aumenta e tutto comincia, ci sediamo in sala.
Alex Visani e Matteo Palmieri, giurati dell’evento, introducono l’attrice protagonista, Desirèe Giorgetti, che scherza col pubblico mentre racconta con molta passione la propria esperienza all’interno del film e le varie difficoltà che, purtroppo, oggi come oggi si devono affrontare per realizzare un prodotto del genere in italia. Il film è molto crudo, dotato di ottimi effetti speciali realizzati dal maestro Sergio Stivaletti oltre che ottimamente recitato. In Morituris, due ragazze, dopo aver conosciuto dei ragazzi in discoteca la sera precedente, si recano con loro ad un presunto rave che si dovrebbe tenere nel bel mezzo di un bosco … ma il rave è solo una scusa per un terrificante stupro ai danni delle povere fanciulle e, come se non bastasse, il luogo è pure infestato da centurioni romani tornati dall’aldilà e assetati di sangue.
Il film funziona lato tecnico ma, purtroppo, pecca in parte sullo svolgimento degli eventi, dato il debolissimo link tra la prima parte (quella dello stupro) e la seconda (quella dei condottieri romani), col risultato di sembrare due mediometraggi uniti fra loro senza un vero e proprio connubio. Nonostante questo se si è in cerca di ottima tecnica, horror vecchio stile, crudezza grafica e dei buonissimi effettacci splatter, questo è il film che fa per voi (e per me).

ore 19:00
Durante l’ottimo “horror buffet” assistiamo alla presentazione del libro In questo libro c’e’ il diavolo di Luca Ducceschi che, presente in sala, ci racconta la struttura e particolari di questa antologia di racconti horror molto interessante. Subito dopo Ducceschi ricambia il favore e introduce il libro di Alex Visani e Alessandro Pedrazzi, Illusioni svelate – l’altro volto del cinema horror. I due raccontano con passione i contenuti del loro lavoro che altro non è che un sincero omaggio al cinema horror più oscuro e delirante, un viaggio attraverso oltre 6 decenni di cinema weird, con decine di recensioni e inserti interessanti.

E’ ora la volta del secondo lungometraggio in scaletta, L’invasione degli astronazi, diretto dal simpaticissimo Alberto Genovese che introduce con estrema simpatia il proprio lavoro. Il film comincia e le sensazioni trasmesse sin dai primi frame sono ironia, dedizione e pura passione per un genere retrò a cui il regista è tanto affezionato. Il risultato finale a mio avviso è sopra le aspettative in quanto fa divertire davvero molto con siparietti assurdi, computer grafica volutamente trash, pupazzi che sputano fuoco stile Godzilla, situazioni oniriche e molto molto altro … anche se il prodotto, seppur senza troppe pretese, risulta a volte un po’ lento a causa dei suoi abbondanti 80 minuti. Tra gli indimenticabili siparietti ricordiamo quello del finto prete che induce i cristiani a rinunciare ai beni materiali e donarli direttamente a lui … cult! Plauso personale ad un regista davvero umile e con un’autoironia davvero ammirabile.

ore 20:30
Giungiamo così al momento che tutti aspettano, il concorso vero e proprio. Si comincia ottimamente con l’ottimo Durante la morte di Davide Scovazzo, cortometraggio horror noir molto poetico e ben realizzato con tanto di voce narrante profonda e penetrante, e zombie vari che arricchiscono il tutto, anche se realizzati non perfettamente. Poi è la volta di Dream or nightmare (che non commento … visto che ne sono io il regista!) seguito da A Joke of too much di Francesco Picone, un ottimo film girato in stile grind-house, preceduto da un trailer ancor più divertente e sbalorditivo del corto stesso, che dimostra la profonda conoscenza del mezzo del regista. Il film trasuda passione per il cinema che, grazie alla particolare attenzione delle inquadrature, viene portata avanti dal regista con intelligenza, che confeziona un corto divertente e dall’atmosfera retrò.

L’ora si fa tarda, ma la carrellata continua con gli ottimi Transitus di Alceo Positano e il surreal/onirico Con gli occhi di domani diretto da Mario Gazzola. Poi è la volta del tarantiniano Bastard serial killer kill! kill! diretto da Antonio Zannone, seguito a ruota da quello che probabilmente è il migliore lavoro della serata: L’origine dei demoni di Davide Cancila. Il film è un ottimo mix di survivor horror mescolato a tematiche fantasy, contornato da ottimi effetti di make-up. Anche l’ultimo corto della serata, Betania, dell’effettista Andrea Giomaro spicca in professionalità, in particolar modo per gli eccellenti effetti speciali e per il cast, tuttavia risente di una poca scorrevolezza del plot che lascia scemare l’attenzione. L’ ora è davvero tarda e, dopo i ringraziamenti generali, eccoci al momento tanto atteso, la premiazione. Nel seguito il responso:

- 1° posto : Bastard serial killer ! kill! kill! di Antonio Zannone
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2° posto: L’origine dei demoni di Davide Cancila
- 3° posto: Durante la morte di Davide Scovazzo
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Premio miglior regia: Francesco Picone per A joke of too much
- Premio migliori effetti speciali: Alceo Positano per Transitus

Prima di chiudere, presentiamo l’intervista fatta a Alex Visani, un’occasione per parlare dell’uscita del suo libro Illusioni svelate – L’altro volto del cinema horror -, scritto insieme ad Alessandro Pedrazzi.

Ciao Alex, comincio subito a chiederti com’è nata l’idea di scrivere questo libro e, visto che all’interno ci sono molte recensioni, se è collegata in qualche maniera alla sezione ”So bad it’s good” del tuo sito (dove vengono recensiti i film più brutti e assurdi del panorama cinematografico horror e fantasy).
Hai centrato perfettamente il punto! Il nostro editore ci ha contattato per scrivere, appunto, un libro basato sui film brutti, o meglio, fallimentari; quei film horror che, nati per fare paura, per vari eventi sono risultati delle catastrofi cinematografiche che,  sotto un’altra luce, risultano piacevoli e assolutamente weird. Non a caso, mentre Alessandro Pedrazzi ha curato la parte introduttiva del libro e la prima parte di recensioni, a me è stato affidato un saggio chiamato proprio so bad it’s good, dove recensisco e analizzo appunto quel cinema assurdo e bizzarro a me tanto caro. Molti titoli presenti nel saggio sono presenti nella sezione so bad it’s good del sito, con l’unica differenza che Alessandro ha curato le recensioni, mentre io ho cercato di fare un excursus sulla storia del brutto nell’horror cinematografico, dagli anni ’50 fino ad oggi, focalizzandomi sullo sviluppo sociologico e “politico” di questi film.

Potresti darci una sorta di “top 3″ dei film presenti nel libro, quelli che in qualche modo sono i tuoi cult personali?
Imprescendibile nel panorama americano è Blood freak, assolutamente assurdo, forse l’unico horror pro-cristianesimo o transista che raggiunge delle vette di approssimazione tecnica e sceneggiatura davvero ineguagliabili, trovando comunque distribuzione mondiale. A livello italiano, anche se un po’ scontato, sicuramente svetta La croce delle sette pietre, un viaggio senza ritorno, un qualcosa di davvero incredibile. Nella “top 3″ inserirei anche il francese Devil story, altro film davvero assurdo che fa scuola del ” no sense”, con un ritmo terribilmente dilatato , personaggi assurdi e totalmente senza senso.
Riguardo i registi, nella “top 3” possiamo inserire: come rivalutabile Andy Milligan, Bruno Mattei e, ovviamente, anche se a mio avviso non è vero che sia il peggior regista del mondo, Ed Wood.

Raccontaci i tuoi progetti futuri e se questa esperienza letteraria è stata solo un fattore isolato o se è l’inizio di un qualcosa di più grande.
Per ciò che riguarda il libro sono stato contattato dall’editore e ho accettato molto volentieri, l’esperimento mi sembra piuttosto riuscito. Per ora continuo sicuramente a curare il mio sito con la solita passione che permane da 12 anni ad oggi, se poi arriveranno altre offerte editoriali o magari un secondo volume di Illusioni svelate si vedrà … riguardo invece a progetti personali ho due cose in cantiere. La prima è una trasmissione che trasmetterò sul mio canale youtube, dove nelle varie puntate introdurrò dei cortometraggi parlando del regista e del corto prima di lanciarli.La seconda è la realizzazione un lungometraggio horror di cui sto finendo in questi giorni la stesura e lo sviluppo. Sarà un horror antologico suddiviso (se pur tutto unito da un forte filo logico) da almeno quattro segmenti diretti da registi diversi, tra cui uno diretto da me. Per ora ho trovato ottimi mezzi tecnici e ottimi attori.

Ultima domanda a bruciapelo: ci dici un regista e un film di cui non puoi fare a meno?
John Carpenter con Il signore del male

Posted in Cinema and Festival by Peach81 on febbraio 27th, 2012 at %H:%M.

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