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XAVIER GENS – Intervista

Written by Giulio De Gaetano

Il giorno dopo la presentazione del film Frontiere(s) al Ravenna Nightmare Film Fest (che trionferà alla manifestazione) è stato possibile incontrarne il regista: Xavier Gens. Visto che la sera precedente, subito dopo la proiezione, il regista aveva risposto a diverse domande specifiche sul film, abbiamo preferito non tediarlo solo con questioni relative alla sua opera e, in questo modo, la discussione ha intrapreso diversi binari: dalle rispettive politiche nazionali alla condizione del cinema italiano, da come è vista l’Italia dalla Francia alla vittoria di Obama in America.

G: In “Frontiere(s) ci sono molti richiami a “Non aprite quella porta” e a “Salò e le 120 giornate di Sodoma” di Pasolini. Quali sono gli aspetti che più l’hanno ispirata per questo film?
X: Il film trae ispirazione innanzitutto dalle elezioni presidenziali del 2002. Iniziai infatti a scrivere la sceneggiatura in quell’anno, la Destra stava vincendo e io consideravo questa situazione un peccato per la Francia. In secondo luogo, volevo realizzare un film -il mio primo film- con le caratteristiche delle pellicole che più avevo amato fin da ragazzo. Per me era importante che avesse un messaggio da trasmettere e che contenesse dei tributi a tutte le pellicole che mi avevano portato a diventare regista. Abbiamo cercato di strutturare grammaticalmente il film come “Non aprite quella porta” ma ho voluto inserire un tributo a Pier Paolo Pasolini e per questo ci sono 3 parti nel film come i tre giorni di Dante in “Salò“. All’inizio del film c’è il girone della carne, poi il girone del sesso (tra le due ragazze ei due ragazzi) poi quello della merda (con le scene tra i maiali) e nell’ultima parte quello del sangue.

G: In Italia “Salò” ha sempre subito critiche feroci, specialmente dal mondo politico e religioso; nei paesi anglosassoni è stato presentato relativamente pochi anni fa.
X: Non lo sapevo.

G: Sì,è un po’la politica che c’è in Italia.
X: Non immaginavo perché Pasolini in Francia è considerato come uno dei più grandi maestri del cinema. Ammiro davvero Pasolini e tutti i suoi film perché è stato politicamente impegnato, moderno, se si guarda oggi a quello che accadde in quegli anni nella politica. Credo sia importante avere registi visionari come lui, andrebbero protetti, ed è per questo che poi è stato ucciso.

G: Ha già risposto alla mia successiva domanda su “Salò” …
X: Salò per me è un capolavoro, sono andato al cinema tre volte per riuscire a vederlo intero. La prima volta sono andato via verso la metà del film, ma ne ero molto attratto… La seconda volta sono rimasto di più e la terza poi fino alla fine.

G: Salò è un film molto violento, specialmente per la carica simbolica che assorbe …
X: Sì,è molto duro. Molto,molto duro.

G: La cosa che colpisce di Salò è che si ispira a fatti veri dell’Italia di quegli anni quindi è più semplice per gli italiani (e non solo) non vedere…
X: Secondo me è importante avere film come questo perché ora siamo in democrazia … o almeno pensiamo di esserlo quindi devono esserci questi film così estremi. Da questo si può capire in che democrazia siamo: se non si possono vedere queste pellicole vuol dire che non siamo in democrazia.

G: Uno dei problemi internazionali è il voler mostrare al pubblico solo ciò che vuole vedere.
X: Sì però penso che ormai le persone capiscano l’importanza di questo film.

G: Lo spero!
X: Trent’anni dopo la sua realizzazione tutti riconoscono questo film come un capolavoro, e uno dei più grandi contro il fascismo e l’estrema destra.

G: Cosa pensa della situazione politica in Francia?
X: E’un peccato avere questa condizione. Non siamo in dittatura però sembra una monarchia … C’è il re (Sarkozy) e la regina (Carla) e la gente deve lottare per la libertà, i soldi, per vivere normalmente. Il re ha il Rolex, ha tutto quello che vuole e non si preoccupa di questo stato di cose. E’solo sulle riviste di cronaca rosa e non si parla mai della sua politica.

G: Anche in Italia si parla di Sarkozy per la sua relazione con Carla Bruni e non per la sua politica.
X: I giornali parlano di più di Carla Bruni e lei è sempre in tv, sui giornali…

G: In Italia è la stessa cosa. Cosa ne pensa della situazione politica in Italia?
X: Non leggo molti quotidiani ma ora so che circola la storia di una terrorista italiana che vive in Francia e che Carla Bruni ha chiesto a Sarkozy di proteggere.

G: Noi non sappiamo però il motivo di questa richiesta. Dai nostri giornali non trapela in maniera lampante, importa più la notizia in se del perchè di fondo. Occorre leggere tra le righe per comprenderne le motivazioni.
X: Lei vuole questo solo perché è una sua amica e la considera una persona carina … Poi arrivano molte notizie su Berlusconi …

G: Cosa pensa di Berlusconi?
X: E’un personaggio divertente. Ricordo che un giorno, ero a Firenze per Capodanno, dopo la mezzanotte c’era un tappeto di vetri per terra e i cori contro Berlusconi.

G: Lui è il proprietario delle tv e di una serie giornali (per non parlare di altro) quindi quello che lui dice è quello che la gente sa.
X: So di questa situazione, è lo stesso in Francia e lui e Sarkozy sono buoni amici … Il problema è che in Francia, così come in Italia, non abbiamo una sinistra forte e quindi non si riesce a combattere la destra.

G: Sì,infatti non c’è nessuno in Italia che può combattere contro Berlusconi.
X: Adesso abbiamo Obama …

G: Pensa che possa cambiare qualcosa?
X: Credo che lui rappresenti un simbolo,per tutto il mondo. Gli Stati Uniti hanno commesso molti errori e con lui possono rompere con il passato. Questo potrebbe avvenire di conseguenza anche in Europa.

G.: Torniamo al cinema. Cosa pensa cella situazione degli horror movies in Francia? Per esempio,di Alexandre Aja?
X: Aja è un mio amico. Fa parte del nostro gruppo di giovani registi. Abbiamo provato a creare qualcosa di nuovo per combattere la supremazia delle commedie e dei brutti film in circolazione nei cinema. Siamo come i cattivi alunni a scuola che vogliono combattere contro il sistema. Non perché siamo stupidi o ci piaccia il sangue ma perché vogliamo iniziare una rivoluzione. Per far questo dobbiamo anche realizzare prodotti cinematografici.

G: Cosa ne pensa del suo ultimo film “Mirrors“?
X: Non credo sia un buon film ma non è colpa di Alex perché in realtà è una produzione americana. Il problema è nato con la Fox che lo distribuiva, nella lavorazione finale è stato modificato per il pubblico americano e così è diventato un cattivo prodotto.

G: Ma è stata modificato il finale? Possiamo sapere quale fosse quello originale?
X: No,non è possibile vedere il finale. Per gli americani i giovani registi sono come i messicani, loro ci pagano, neanche molto, e controllano tutto. Per questo è meglio non andare in America per fare film,è un pericolo per l’arte.

G: E cosa ne pensa di altri film francesi non horror, come per esempio “Lo scafandro e la farfalla“?
X: E’ un capolavoro realizzato da un regista americano. Il film è in francese, ma realizzato da americani. Per questo è un bel film.

G: E cosa pensa dei film horror italiani?
X: Avete dei maestri come Dario Argento,Mario Bava … Mi piace moltissimo Michele Soavi. I più bei film horror di quando eri teenager. Mi pace molto Gomorra che è stato un grandissimo successo in Francia, e Romanzo Criminale con attori come Kim Rossi Stuart e Stefano Accorsi.

G: In Italia preferiamo vedere film americani rispetto a quelli italiani. Vengono visti solo dopo che riscuotono successo all’estero.
X: Ma Gomorra ha avuto successo.

G: Sì, Gomorra e anche Il Divo, dopo il festival di Cannes.
X: Per il vostro paese non ho particolari consigli ma quando film come questi arrivano in Francia, noi rimaniamo stupiti dall’alta qualità e diciamo “Wow,possono fare questo!”. In Francia non riusciamo. Non avete molti horror ma film come Romanzo Criminale e Arrivederci,amore ciao in Francia vengono considerati capolavori. Secondo me dovete continuare così perché è importante per voi continuare con questa tipologia di film.

G: Non è facile.
X: Lo so ma è una cosa preziosa. E’importante che tutto il mondo sappia che c’è della grande arte in Italia come negli anni 50, 60 o 70 quando c’erano grandi maestri come Fellini, Argento … Non abbiamo un Fellini in Francia.

G: Voi avete Truffaut.
X: Sì ma lui è un regista di tempi lontani. Voi avete una nuova generazione e questo è molto importante. E poi avete la tv. E’divertente … in Francia si fanno parodie della tv italiana: donne bionde, trucco pesante, grande seno…In Francia abbiamo TVE1 che somiglia alla tv italiana, stesso spirito, tipologia di presentatrici, di vestiti … E’spazzatura ma è divertente e il pubblico lo sa.

G: E’ facile parodiare certi stilemi italiani.
X: Sì è facile ma la tv fa parodie sulle stesse persone che hanno pagato la pubblicità in quello show o in altri. La tv usa i soldi di chi ha pagato la pubblicità … Ci si trova in una sorta di girone infernale.

Posted in Cinema and Interviste by Giulio De Gaetano on dicembre 8th, 2011 at %H:%M.

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